Macchia Grande di Manziana, Caldara e Via Clodia - 31/03/2011
Manziana
Il Bosco di Macchia Grande, situato geograficamente a sud-ovest di Manziana, ha un’elevazione media sul livello del mare di circa 350 metri ed è raggiungibile percorrendo la strada statale SS493 Braccianense Claudia, a circa 2 km dal centro abitato.
L’ambiente è quanto rimane della antica Silva Mantiana, un tempo vastamente estesa nel territorio circostante fino a comprendere i monti Sabatini e Cimini.
Le alberature hanno dimensioni molto sviluppate perché i non distanti monti della Tolfa proteggono tutta la zona dai venti secchi provenienti dal mar Tirreno. La specie dominante del bosco è il cerro, presente con alcuni enormi esemplari secolari, seguito dalla farnia. Sono inoltre riconoscibili imponenti aceri selvatici, nespoli e carpini, ma anche estese zone di castagni e betulle.
Percorrendo i sentieri che si dipartono dalla strada principale, via di Macchia Grande, è possibile arrivare comodamente negli estesi prati Canepine, Camillo e Bologno. Il bosco offre diversi spunti di interesse anche per gli appassionati di storia. Infatti, Via di Macchia Grande è ciò che rimane di una vecchia strada romana (via Clodia) che conduceva un tempo al Ponte del Diavolo, il maggiore reperto di epoca romana della zona. Resti delle tipiche lastre di basalto vulcanico affiorano ancora oggi in un tratto della via situato presso la località Bottaccio.
La solfatara è tra le attrazioni più visitate. Nota ed utilizzata già in epoca romana per la presenza di emissioni e fanghi sulfurei, la cosiddetta “caldara” è monumento nazionale e con le sue manifestazioni post-vulcaniche, che ricordano vagamente i geyser islandesi, testimonia ancora oggi l’antica attività eruttiva del vulcano Sabatino, iniziata circa 1 milione di anni fa. Attualmente l’attività gassosa è visibile prevalentemente in una sola pozza, dalla quale l’acqua sbuffa dal sottosuolo ad una temperatura massima di 27 gradi.
Partecipanti